2.18

 


Linda non può dare prova di questa somiglianza, ma dice che si fida del tuo giudizio e per dimostrarlo vuole coinvolgerti nella discussione. Nonappena capisci che sta venendo a cercarti arretri di qualche passo, ma non fai in tempo ad arrivare al divano: vi scontrate vicino alla cucina.
"Stavo venendo a vedere cosa succede" le dici con faccia preoccupata – o piuttosto imbarazzata.
"Tranquillo, sono amici dell'associazione, ora te li presento". Finalmente puoi dare un volto alle voci.
La ragazza (abbastanza carina, alta, capelli ricci legati in una coda e carnagione scura) si chiama Melissa mentre il ragazzo è Max (capelli ricci anche lui – sul rosso - e occhi azzurri che ti fissano indagatori). Spronato da Linda ripeti le stesse giustificazioni usate da lei, osservando ancora una volta foto e dedica sul libro. Gli altri non sembrano affatto convinti, d'altronde si tratta solo della tua parola ed è comprensibile che non credano così su due piedi ad uno sconosciuto… forse fa più effetto la convinzione di Linda, che conoscendoti meglio non mette in dubbio la tua versione.
Vi chiedete quali pensieri corrano nelle loro teste; Max osserva soprattutto Linda, Melissa non toglie gli occhi di dosso a te. "Sto cercando di capire perché dovrebbe mentire e non mi viene in mente un motivo valido" dice la ragazza.
"Forse è solo suggestione, ma anche in questo caso non ci sarebbero i presupposti" aggiunge Max.
"E' stato lui il primo a parlare, io non avevo ancora detto niente e lui ha detto 'sono i miei nonni da giovani!'. Come può essersi suggestionato?" risponde Linda - e tu confermi.
Dopo altri interminabili secondi di riflessione Max tenta di dare una conclusione alla faccenda: "Voglio fidarmi, su Linda non posso dir niente e tu mi sembri una persona sincera. Comunque cercherò di togliermi ogni dubbio".
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