Vi precipitate all'interno col cuore in gola. Nella poca luce che filtra dalle persiane cercate l'interruttore generale, ma una volta trovato non funziona. Dev'essere lo strato di foglie accumulato dal tempo sul tetto, impedisce ai pannelli fotovoltaici di funzionare. Linda si è già precipitata ad aprire una finestra, poi un'altra, facendosi largo tra le ragnatele e tossendo per la polvere smossa.
L'interno del casotto emerge alla vostra vista e la tua memoria comincia a risvegliarsi.
Il tempo si è fermato agli anni '80 e tutto appare così come i nonni l'avevano allestito, in un modo incredibilmente diverso dalle case dei comuni mortali. Ogni cosa sembra provenire da un mondo differente: qui un divano-letto in velluto a coste zeppo di cuscini colorati e polverosi; lì delle poltrone a dondolo in rafia; l'angolo cottura fatto di pezzi fuori commercio da un bel po'; su una parete sono appesi vari oggetti, uno strano aggeggio di legno panciuto con un lungo manico ricoperto di cordicelle tese… sagome di volti deformi o almeno così ti sembra, vorresti chiedere a Linda ma la vedi indaffarata a scrutare uno scaffale pieno di cianfrusaglie.
Il tempo corre, devi metterti all'opera anche tu: ti sposti in un altro angolo del casottino, vicino ad un altro divanetto in velluto. Di fronte c'è un televisore completamente coperto di polvere, con ai piedi una consolle – com'è che si chiamava quel sistema di gioco? Ah sì, PlayStation. Sotto, un tappeto di colore indistinto su cui in un angolo sono impilati alcuni libri; poco più in là un tavolino di metall… LIBRI?? Ti fiondi sul tappeto e li fai passare uno per uno. Davanti agli occhi scorrono copertine e titoli inusuali e intriganti, ma vinci la tentazione di aprirli. Purtoppo però niente di fatto: lo "Spirituale nell'arte" non è tra quelli. Da sopra il divano Linda si affaccia a guardarti con occhi pieni di speranza, ma la tua espressione le basta come risposta…
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