Dopo poco chiami tuo padre al telefono e, superata in breve la fase dei saluti, vieni al dunque: "Sabato scorso ho tolto qualche pubblicità dalla vostra buca delle lettere, ma lì in mezzo c'era una busta del Governo. Me ne sono accorto solo quando ero a casa. Per fortuna non l'ho buttata via col resto! Comunque, la lettera si riferisce a una questione burocratica, niente di preoccupante: sembra che sia stata rilevata qualche incongruenza nei dati anagrafici del nonno, hanno bisogno di sapere quale fosse esattamente la sua ultima residenza".
Inaspettatamente tuo padre va in agitazione: "Lo sapevo, lo sapevo che prima o poi saltavano fuori delle grane per questa storia!!"
"..?? Di che storia parli?"
"Cosa dice di preciso la lettera?" chiede tuo padre, sempre più alterato.
"Calmati papà, ti dico che non è niente di preoccupante…"
"Questo lo dici tu! Ci scommetto che vogliono veder chiaro in quel casotto"
"Ma spiegati meglio, il nonno ha combinato qualche guaio? In che genere di casotto si è messo?" chiedi tu, sudando freddo per il vespaio che evidentemente hai sollevato.
"No, non in quel senso! Voglio dire, il casotto di campagna dove i nonni hanno abitato fino… fino a quando lui è mancato". Ecco dunque la risposta ai tuoi dubbi!!
"Allora tu sai qual era l'indirizzo preciso. Dov'è il problema?" prosegui trepidante.
"Il problema è proprio nel casotto: non era in regola, non l'ho mai capito con certezza ma ho sempre avuto il sospetto che fosse… abusivo, o comunque non legalmente abitabile" risponde tuo padre abbassando la voce, quasi temesse orecchie indiscrete.
"Ma… il terreno era di sua proprietà? E 'sto casotto esiste ancora? Io non me lo ricordo…"
"Si, si, dovrebbe ancora essere in piedi, l'area è nostra. Ma chi lo sa, è più di vent'anni che non ci mettiamo piede… io non ero d'accordo, non ho mai voluto… beh, adesso non è questo il problema" ribatte tuo padre, tagliando corto. Non sembra contento di ricordare quel luogo, forse hai dissotterrato vecchi dissapori tra lui e suo padre… Quel che è certo è che esiste un luogo dove i nonni hanno vissuto e dove qualche volta sei probabilmente stato anche tu, proprio nei tuoi primi anni di vita.
"E nonna non ci ha più abitato da sola? Dov'è andata dopo?" chiedi.
"Eh, la nonna dopo non è più stata la stessa, forse ricordi che ha abitato un po' con noi e poi è andata in clinica". Qui la voce di tuo padre si incrina, non vuoi farlo commuovere troppo così torni sul discorso del casotto, prendendo in mano la situazione. "Senti papà, voglio toglierti questo peso, mi occupo io della faccenda: tu dimmi solo l'indirizzo del casottino, cercherò di vederci chiaro io per primo e di risolvere tutto al meglio".
"Se te la senti… prima o poi tanto questa faccenda finirà nelle tue mani, quindi tanto meglio se cominci a farti le ossa subito. Bravo, mi piace come affronti le cose, meglio del tuo vecchio che se ne stava qui ad aspettare non so che cosa!"
"Dai papà, adesso non buttarti giù così, avrai avuto le tue ragioni… Allora, quest'indirizzo?"
"Il terreno rientra nella giurisdizione del sobborgo rurale di M., ma non ha un indirizzo preciso: è praticamente in mezzo ai boschi, capisci? Da qualche parte dovrei avere ancora le chiavi…"
"Davvero? Bene, allora le prendo e vado a dare un'occhiata di persona".
Dopo esservi messi d'accordo per recuperare le chiavi, la conversazione con tuo padre volge al termine: l'hai conclusa meglio di quanto sperassi, anche se non ti sarà facile rintracciare il casotto. Tuo padre ti ha dato pochi elementi per riconoscerlo, e d'altronde chiedere informazioni catastali sarebbe rischioso, vista la situazione. Per fortuna tu sai bene che, in realtà, il Governo non è affatto in allerta per quel vostro casottino: meglio comunque non stuzzicarlo, se i timori di tuo padre fossero fondati! Vai al paragrafo 1.48