1.33

 


Ti corichi di nuovo sotto le coperte, sperando di trovare da solo un sonno più tranquillo.
Invece quando ti riaddormenti il sogno continua dove si era interrotto.
Sei nell'aula, osservi i tuoi compagni tracciare lo stesso indistinto disegno sui loro fogli. Ecco che di nuovo si alzano in piedi, si girano verso di te e scoppiano in mille crudeli risate… ma stavolta tu ti muovi, avanzi verso di loro e cominci a rovesciare i banchi. Sei incredibilmente forte per essere un bambino…poi ti rendi conto che è così perché sei adulto, sei il te stesso di adesso. Sei spaventato dalla tua rabbia, ma non vuoi fare del male a nessuno: in realtà ora sei chino a cercare qualcosa per terra, come se avessi ribaltato tutto solo per poter guardare meglio il pavimento. Vorresti essere di nuovo piccolo per poterti muovere tra i banchi e le sedie sconvolti, invece avanzi carponi con difficoltà. Poi, nascosto in un angolo, riesci finalmente a scorgere… il libro col disegno? O è il TUO disegno? Infili la mano nell'intrico di sedie ma non ci arrivi, per quanto ti sforzi. E improvvisamente in quell'angolo non c'è più il libro, ma una bimba seduta con la faccia verso il muro, rannicchiata. Ne vedi solo la testina riccia, ma quello che ti stupisce è il suono che proviene da lei: di nuovo quello strano ronzio… come se modulasse dei suoni che si ripetono… un linguaggio che ti affascina ma di cui non capisci le parole.

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