Continui a camminare, guardando avanti ma gettando occhiate furtive
allo sconosciuto, sempre più furtive man mano che ti avvicini (non si
sa mai come possa reagire…).
Ad un tratto la figura si stacca dal muro e muove il passo verso di te,
lentamente: ma non hai il tempo di allarmarti che ti accorgi che è una
ragazza, e ti sta sorridendo. Le sue mani, è vero, sono nascoste sotto
la mantellina, ma lo sguardo e l'atteggiamento appaiono sinceri e il
suo viso, sempre più vicino, ti ricorda vagamente qualcosa di positivo.
Quando arrivate uno di fronte all'altra hai sciolto molte delle tue
riserve e reagisci senza troppa diffidenza al suo saluto: "Ciao, sono
Linda, forse ti ricordi di me?". Stringi la sua mano protesa e facendo
il tuo nome rispondi: "Ma… non proprio, come ci conosciamo?" "Beh, in
effetti è passato troppo tempo… Anch'io non ti avrei riconosciuto, se
non sapessi che sei proprio tu".
La guardi con aria interrogativa, giusto il tempo che lei ti riveli
"Eravamo all'asilo insieme! ". Cerchi nella memoria un ricordo del
nome, ne osservi più attentamente il volto, ma non ti viene in mente
nulla di preciso. I suoi occhi verdi ti guardano sgranati, come in
attesa di un improvviso riconoscimento. "Avevamo la maestra Petra"
aggiunge, come per darti un altro elemento.
"Petra Cuore-di-pietra!" esclami, improvvisamente illuminato da un
ricordo che avevi rimosso. "Sì, la chiamavamo così!" conferma lei, ed
entrambi scoppiate in una risata.
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