Riprendete il cammino costeggiando la rete in direzione ovest.
La stanchezza comincia a farsi sentire, ma non c'è tempo di fermarsi a recuperare le forze; proseguire è l'unica cosa che avete in mente. Ma il percorso vi porta in un punto di svolta obbligata: la rete infatti ad un tratto curva ad angolo verso destra e prosegue diritta in quella direzione, verso nord. Il punto da cui venivate, il punto in cui sorge il maledetto casotto che vi ha fregati.
Vi sembra di aver girato in tondo, nei vostri sguardi leggete sfinimento e angoscia. Linda ti chiede: "Sei sicuro che fosse la strada giusta? Avevi detto che di qua saremmo arrivati ai campi e poi ci saremmo infilati in quell'altro bosco, ma dove sono i campi?"
"Stai tranquilla" rispondi tu cercando di padroneggiare la situazione "Questa rete non può andare avanti all'infinito, vedrai che tra poco potremo aggirarla e arrivare ai campi".
Linda si fida delle tue parole e ti segue lungo la griglia. Che però non accenna a finire.
Dopo un centinaio di metri vi trovate a rallentare il passo, sempre più scoraggiati. D'un tratto Linda ti fa cenno di fare silenzio (non che aveste parlato negli ultimi minuti…) e si mette in ascolto. Anche a te pare di udire un fruscio strano nel sottobosco. E di colpo l'aria è attraversata da un sibilo acuto e sinistro.
>>>