Ti guardi intorno ma non vedi nessuno nella sala, forse sei arrivato troppo presto. Stranamente non c'è nessuno neanche dietro il bancone; probabilmente non ti hanno sentito entrare, nonostante il campanellino. Ti inoltri cautamente fra i tavoli, avvicinandoti alla grande vetrata che separa la sala dalla cucina. A ridosso del vetro scorgi le griglie e piastre su cui dovrebbero cuocere carni, verdure e soprattutto pesci; qualcosa è già sul fuoco, ma sembra incustodita.
Poi d'improvviso arrivano dal retro due cuochi, impegnati in una discussione concitata. Fai un gesto per attirare la loro attenzione, e loro si voltano verso di te. Com'è da tradizione del locale, sono orientali: anche questo te lo ricordavi. Uno è più anziano, potrebbe avere 70-80 anni, e forse ai vecchi tempi era già lì; l'altro invece è giovane, sui 30, magari suo figlio. Per un attimo rimanete a fissarvi attraverso il vetro, con una strana curiosità; e prima che tu possa riaverti una mano ti sfiora la spalla. Ti giri di scatto e ti trovi davanti il volto sorridente di Linda.
"Ciao! Sei già arrivato, allora!"
"Si…sono troppo in anticipo forse? Non vedo gli altri…" le rispondi, mentre metti a fuoco il suo nuovo aspetto. Stasera non potresti certo scambiarla per un uomo: indossa un abito a tubino molto aderente, in tessuto cangiante, che sottolinea tutte le sue forme. I capelli raccolti in una coda lasciano libere le orecchie, da una delle quali pende una strana decorazione.
"Ah, si… in effetti penso sia un po' presto… o almeno, spero che non ci abbiano dato tutti buca!" replica lei. "Ma incominciamo a sederci, dai". Con molta premura ti aiuta a toglierti il cappotto e ti fa accomodare ad un lungo tavolo che corre proprio davanti alla vetrata.

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