Continui a non ricordarti di Linda, ma lei ha la strana capacità di metterti a tuo agio, tanto che ormai siete immersi in una conversazione varia e spiritosa, sui cambiamenti della città e sui vostri rispettivi lavori (a dir la verità più sul tuo che sul suo: di lei per ora sai solo che fa la programmatrice informatica). Mentre parlate, con la coda dell'occhio vedi movimento in cucina: i cuochi si scambiano istruzioni, han messo sul fuoco un pentolone, il vecchio è concentrato a pulire un pesce mentre il giovane maneggia un grosso coltello, affettando verdure e frutta. Ogni tanto si sofferma a girare i gamberi sulla griglia e lo sorprendi a ricambiare il tuo sguardo.
Tutti questi preparativi, e i profumi che si sprigionano, ti mettono fame. Guardi l'orologio e noti che è già passato più di un quarto d'ora dal tuo ingresso. Possibile che non sia ancora arrivato nessuno? Fai per dire qualcosa a Linda, ma sei interrotto dall'arrivo del giovane cuoco, che con un inchino sorridente piazza sulla tavola un vassoio con gamberi, ciotole di salse e wanton.
"Oh, grazie, grazie! Ehm… abbiate PAZIENZA!" dice Linda al cuoco, così gentile da portarvi qualcosa da stuzzicare nell'attesa. Ma il tono di voce che ha usato ti suona strano, un po' troppo confidenziale, ed anche lo sguardo che si sono scambiati: nervoso quello di lei, improvvisamente freddo quello di lui…
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