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Venerdì 7 ottobre 2112, ore 19,50.
Ti trovi davanti alla porta dello Shan-grill-à, con una certa esitazione che ti impedisce di aprirla ed entrare. Attraversare nel silenzio del taximatic quella parte della città, ora quasi tutta industriale, e sbarcare davanti a quest'edificio "vecchio stile" rimasto incastonato tra i capannoni… Erano anni che non lo rivedevi, ma è ancora esattamente come ai tempi di quelle cene coi tuoi.
Ma perché ti dovresti commuovere, addirittura? Eppure quando spingi la porta e l'odore di pesce grigliato ti investe insieme al tintinnìo di una campanella, ti si appannano gli occhi e insieme ti viene da ridere: in un flash hai rivisto tuo padre seduto in quello stesso ristorante, mentre gonfia le guance per imitare il pesce palla appeso dietro di lui.
Entri e ti confermi che nulla è cambiato: si scendono alcuni gradini ed eccoci dentro un ambiente fuori moda, dalle pareti interamente rivestite di legno, illuminato da lanterne di carta colorate e soprattutto pieno zeppo di "cose" appese dappertutto. Sulla sinistra prima della scala c'è ancora il bancone-cassa, dietro al quale si staglia una parete di bottiglie e botticini di sciroppi e liquori, di tutti i colori. E' veramente un salto nel passato, nessuno dei locali cui sei abituato è lontanamente paragonabile a questo. Ti chiedi persino come possa avere il permesso di lavorare, perché dubiti rispetti gli standard di igiene e sicurezza moderni…

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