Ripresa la conversazione con Carlo, dopo poco vi fate convincere ad una sosta perché possa mostrarvi il famoso laghetto; un grazioso specchio d'acqua circondato dagli alberi e da un albergo, l'Hotel Ristorante "Al laghetto" come recita l'insegna a lettere cubitali. Tu e Linda siete lusingati da questa calorosa accoglienza, ma sotto sotto (neanche tanto sotto) fremete per arrivare a destinazione. L'uomo con la scusa di lasciarvi un momento in romantica solitudine davanti al laghetto si allontana tra gli alberi, probabilmente per un'urgenza fisiologica… si sa, in campagna non si va tanto per il sottile, quando scappa scappa!
Linda approfitta del momento per mostrarti meglio quel foglio sottratto ai funghi dell'ignaro barista.

Basta uno sguardo per farti assorbire dalla lettura, anche se è solo uno stralcio e poi trovi un po' difficile seguire il testo, posizionato in modo così strano accanto alle figure. Certo, in breve riesci a comprendere che le immagini rappresentano e rafforzano quanto è scritto, eppure… potrebbero ricordare certe rappresentazioni che vi mostravano a scuola per imparare a leggere, ma sono molto più raffinate… ti si imprimono nel cervello in modo persino inquietante, turbano e affascinano insieme, trasmettono così tanto…

Linda è illuminata da un bellissimo sorriso quando ti si rivolge: "Sembra che ti piaccia! Sai che cos'è?"
"No, tu si?"
Linda annuisce e noti un leggero fremito quando ricomincia a parlare: "E' un fumetto. Ma di quelli d'autore, una vera e propria OPERA D'ARTE… insomma, quel tipo di cosa che non si fa più da un sacco di tempo"
"Un… fumetto?"
"Si, si chiama così un racconto costruito con testo e immagini. All'inizio – ti parlo di quasi due secoli fa – era una cosa solo per bambini, poi è diventata un'espressione artistica più adulta, con storie di tutti i tipi… è diventato un genere letterario, sono arrivati a chiamarle 'graphic novel'".
Sempre più infervorata Linda non fa caso alla tua perplessità – tutte queste parole nuove! – e prosegue: "Questo mi sembra proprio un bellissimo esempio, peccato non averlo tutto, ma anche un piccolo frammento è qualcosa di prezioso, sai!"
"Si, non ci capisco niente ma mi sembra molto… non so, non so come spiegarlo ma 'prende'" è tutto ciò che riesci a dire. Vorresti osservarlo ancora, è come una calamita per la tua mente così nuova a queste cose, ma Linda l'ha già riposto in tasca – Carlo sta emergendo dal bosco. "Perché l'hai voluto prendere? Magari ci teneva".
"Se ci teneva non l'avrebbe usato per impacchettarci dei funghi, pure velenosi"
"Ah, erano velenosi?" chiedi, con l'improvvisa voglia di strofinarti le mani sui pantaloni.
Ma Linda non pare averti sentito e prosegue il discorso: "Si, c'è un motivo se l'ho preso, ora posso rivelartelo. Io sono la Custode. Il mio compito nel gruppo è quello di tenere traccia e memoria di tutte le opere d'arte del passato, famose o meno, insomma tutte le 'espressioni d'arte'. Difendendole da chi le distruggerebbe, per ignoranza o per volontà (la gente comune come Carlo e l'O.P.). È per questo, capisci, che sono venuta in possesso del tuo disegno. Ed ora, grazie a te che non sapevi dove mettere i piedi, ho trovato un altro tassello d'arte dimenticato dal tempo!"
La sua riconoscenza ti riempie d'orgoglio anche se non senti di meritarla, tu, apprendista totale in questo mondo dell''arte'. Le immagini e le parole del 'fumetto' si affollano nella tua mente a toccarne corde segrete e cominci a credere che valga davvero la pena rischiare e lottare, se la posta in gioco è disseppellire emozioni così potenti. Emozioni il cui confine ancora non riesci a definire, e nel tuo animo vanno a mescolarsi e confondersi col sentimento sempre più intenso che scorre verso Linda…

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