…questo.

Osservi quest'accozzaglia di tondi e colori che sembrano buttati lì a caso, e la prima reazione è di disagio e rifiuto. Linda non fa commenti e anche tu stranamente non sai che dire: i tuoi occhi vagano da un forma all'altra, mentre sulla tua fronte si va incidendo un solco profondo, come se la tua mente fosse concentrata in uno sforzo interiore.
"Ma cos'è, la rappresentazione dei pianeti?" chiedi finalmente.
Linda risponde: "Io no lo so, se non ti ricordi tu che l'hai fatto…" e rimane a guardarti con aria interrogativa e un sorriso incoraggiante. La fissi per un attimo, poi ti sovvieni della situazione ed esclami: "Ma tu chi sei? Mi spieghi che cosa significa, cosa volete da me? Eri davvero mia compagna all'asilo?"
"No, ti dico la verità, era solo un modo per contattarti. Però il disegno l'abbiamo avuto da una maestra dell'asilo – non Petra, un'altra. Grazie a questo disegno abbiamo capito che tu sei l'unico che ci può aiutare"
"Ma 'abbiamo' chi? Chi siete?"

Linda sembra studiare le parole giuste, poi risponde: "Io, loro – indicando i cuochi – facciamo parte di un gruppo, diciamo… un'associazione, che fa ricerche sui libri".
Ti sembra molto generica come descrizione… "Dei ricercatori? Ma… se siete persone a posto, che bisogno avete di usare questi metodi?!" ribatti.
"Rifletti: ti abbiamo forse aggredito per primi?"
"Ma…"
"Certo, non volevamo che scappassi, non prima di aver sentito tutta la storia; perché altrimenti ci avresti messi in pericolo"
"IO in pericolo VOI??"
"Sì, eri molto spaventato"
"Ci credo, succedono cose strane e poi mi trovo chiuso a chiave…"
"Ora non lo sei più" taglia corto lei. "Ti dicevo, questo tuo disegno è importante perché risulta uguale alla copertina di un libro che stiamo cercando da tempo: è molto probabile che tu l'abbia copiato da lì. Ti ricordi qualcosa?"

Torni a guardare il disegno, stavolta osservandolo attentamente. Lo giri, rileggi il tuo nome come per riconfermarti che sia proprio opera tua. Certo, potrebbe anche essere che non ti ricordi nulla visto il tempo passato, ma non è questo il caso: quell'immagine non ti è indifferente, anzi, più la osservi più ti si smuove qualcosa, ma… è un senso di nausea, che diventa sempre più palpabile tanto che cominci a sudare freddo. Cosa ti sta succedendo?? Passi il dito sul foglio, prima sul grande cerchio rosa, poi su quello centrale nero, sulla cicatrice che lo divide in due. In particolare osservare quel piccolo tondo scuro e ferito ti fa salire un groppo in gola, un dolore misto a nostalgia… Ma come può un pezzo di carta con un assurdo pasticcio infantile metterti in uno stato tale? E' ridicolo!

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