Quando ti senti un po' meglio e tenti di sollevarti seduto, ti accorgi di avere le braccia legate intorno al corpo e le caviglie tra loro. Linda è in piedi davanti a te e sta parlando con i cuochi: "Non c'era altro modo? Bisognava proprio legarlo?"
"Hai visto cosa fatto! Se scappa ora…"
"Si, avete ragione". Con un sospiro si inginocchia al tuo fianco. "Non volevamo farti del male, ma avevamo proprio bisogno che tu rimanessi qui, e sentissi quello che abbiamo da dirti. E' molto importante, abbiamo bisogno del tuo aiuto". Sei paralizzato dalla paura, non riesci a capire cosa stia succedendo: eri venuto per una cena di vecchi compagni d'asilo, ed ora ti ritrovi legato per terra insieme a tre pazzi o impostori…
"LIBERATEMI!!" riesci infine a gridare. La costrizione sta per farti andare nel panico. Linda posa una mano sul tuo petto, ma non con forza, gentilmente diresti; e continua a parlarti: "Mi spiace che tu ti sia spaventato; ma ora ascoltami, non hai niente da temere, ti spiego tutto".
"Se non ho niente da temere, slegami: io non scapperò".
Linda resta un attimo in silenzio pensierosa. Poi esclama: "Hai ragione!" e comincia a slegarti.
"No, cosa fai!" le grida il giovane cuoco, e fa per avvicinarsi.
"No, ha ragione: noi non siamo dei criminali, come fa a fidarsi di noi se noi non ci fidiamo di lui?" risponde Linda.
Il ragazzo guarda il vecchio, che gli fa un cenno di assenso; poi avanza verso di te.
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