Nessuno ti risponde, il cuoco continua a fissarti con occhio gelido. Succede invece che Linda si rivolga a lui: "E' come dico io, si è fatto prendere dal panico. Lascia fare a me".
Anche se ha parlato piano l'hai sentita benissimo ed ora la fissi terrorizzato: "Cosa vuoi farmi??"
La ragazza si inginocchia accanto a te ed ora che puoi vedere meglio il suo volto lo scopri teso e preoccupato. "Devi stare tranquillo, hai frainteso la situazione" ti dice appoggiando la sua mano sulla tua. Ti divincoli e le chiedi di rimando: "Allora cosa ci faccio qui? Perché mi trattenete contro la mia volontà?". Il cuore ti batte all'impazzata e ogni colpo martella di dolore la tua testa.
"Mi spiace che ti sia spaventato… e che sia successo tutto questo; ma ora ascoltami, non hai niente da temere da noi, ti spiego come stanno le cose".
"Se siete persone a posto, perché mi avete chiuso nel ristorante e minacciato?!" ribatti.
"Rifletti: ti abbiamo forse aggredito per primi?"
"Ma…"
"Certo, non volevamo che scappassi, non prima di aver sentito tutta la storia; perché altrimenti ci avresti messi in pericolo"
"IO in pericolo VOI??"
"Sì, eri molto spaventato. Hai fatto un tale casino… meno male che ho spento la luce, se no chissà come finiva"
"Ci credo, succedono cose strane e poi mi trovo la porta sbarrata, con quei due che mi vengono incontro col coltello…"
"Hai ragione, hanno sbagliato, si sono sentiti minacciati loro. Hanno paura che ci metti tutti nei guai, ma io so che non è così"
"Ma perché nei guai? Chi siete?" chiedi tu, allarmato ma ora anche un po' incuriosito.
Non sai affatto cosa aspettarti da questa situazione, ma il fatto che nessuno impugni più un'arma e che il vecchio ti stia applicando un sacchetto di ghiaccio sulla nuca ti rende decisamente più tranquillo.
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