Vi riavviate più lenti, riprendendo fiato pur senza fermarvi; dietro di voi non si sente né vede nulla di sospetto, il bosco sembra un filtro tra voi e il pericolo e forse il cellulare di Linda sarà servito da diversivo per il cane e chiunque dell'O.P. sia sopraggiunto. Dopo poco appare però un nuovo chiarore dietro gli alberi a farvi temere la fine del bosco. Si tratta per fortuna solo di una radura, che prosegue sì in campi aperti a sinistra, ma che in tutti gli altri lati è circondata da rassicuranti alberi. Vi tenete al loro riparo e dopo un'attenta analisi decidete di proseguire verso sinistra.
Infatti vi siete fatti un'idea della topografia del luogo: avendo visto che il sentiero – e la ferrovia – proseguivano verso sud-est, pensate bene che sia meglio andare nella direzione opposta. Con la speranza che il tuo casotto sia lì e non invece proprio su quel sentiero (d'altronde, fai notare, se ci fosse passata la ferrovia davanti tuo padre se ne sarebbe ricordato!).
Ora che vi sentite ragionevolmente al sicuro vi prende un certo languorino. Il sole è già alto e l'ora di pranzo si fa sentire. Per fortuna Linda ha portato con sé un paio di barrette: le fate sparire in un attimo, con la voracità che solo la fatica fisica e lo scampato pericolo sanno mettere in corpo.
Poi proseguite il cammino, più ottimisti e quasi felici di essere insieme in quel bellissimo bosco autunnale, alla ricerca di qualcosa che – Linda ne è certa - cambierà il mondo.
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