La preoccupazione ti rende lucido e veloce, riesci a ripetere i suoi gesti e a saltar giù senza conseguenze. Linda ti dice che non è nulla ma zoppica leggermente e continua a stringersi il braccio sinistro. Insisti a guardarla, le prendi il braccio e ti accorgi che ci sono tracce di sangue. "Linda, fammi vedere!"
"Ti dico che non è niente, mi sono solo un po' sbucciata"
"Bisogna comunque pulire la ferita, potrebbe infettarsi"
"Va bene, lo facciamo quando arriviamo al casotto, adesso lasciami stare…"
La sua reticenza non ti piace per niente: lei non ti sembra una che faccia storie, perciò hai l'impressione che voglia nasconderti una ferita più grave per non farti agitare in questo momento delicato. 'Ma perché farsi questi problemi' pensi; siete riusciti ad arrivare fin qui insieme, non deve più considerarti un deficiente qualunque sotto la sua protezione, sei un compagno alla pari in quest'avventura. Senza tanti complimenti le alzi la manica della mantellina. Lei prova a protestare, ma senza troppa convinzione, quasi arrendendosi alla tua insistenza.
La manica della maglia è strappata e incrostata di sangue; la arrotoli con cautela, fino a scoprire l'interno del braccio, segnato da una lunga escoriazione rosso vivo. Per fortuna non sembra profonda. "E' vero, non è niente di grave, però lascia che te la pulisca, ho delle salviette nella giacca".
"Grazie, faccio io" dice Linda prendendoti di mano il fazzoletto, che si è umidificato a contatto con l'aria (un'invenzione recente di cui hai subito apprezzato l'utilità). Peccato che non abbia voluto la toccassi: ti sarebbe piaciuto prenderti cura della sua ferita. E avresti anche voluto osservare meglio una cosa che hai notato oltre l'escoriazione, nell'incavo del gomito: una piccola voglia bluastra, che stranamente ti sembra di aver visto uguale addosso a qualcun altro… e per la precisione addosso a tuo nonno.
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